Lo stato di salute dell’Alluminio: prospettive di un mercato globale in esubero
23 Feb 2024
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Cosa c’è dietro la riduzione del valore dell’alluminio?
Per analizzare al meglio il mercato dell’alluminio, conviene fare un passo indietro e partire da un periodo ben preciso: Aprile 2022, questa data è significativa in quanto da allora l’alluminio ha più che dimezzato la sua quotazione. I fattori che hanno determinato questa performance negativa sono molteplici, uno su tutti è riconducibile all’abbondanza di materiale presente a livello globale. Il World Bureau of Metal Statistics stima un output di alluminio primario di 51.805 mila tonnellate (dato risalente a settembre 2023) rispetto ad un consumo apparente di circa 50.841 mila tonnellate, generando un implicito surplus di circa 946k tonnellate. Per intenderci l’anno scorso nello stesso periodo, il surplus era di circa 271k tonnellate, un incremento notevole.
Analizzando i livelli di scorte su London Market Exchange, queste sono in una costante riduzione dal 21 agosto 2023, dinamica che normalmente dovrebbe fornire da supporto per le quotazioni, ma non sempre rispettata in quanto più della metà (circa 52%) di questa flessione deriva da warrant cancellati. I warrant sull'alluminio, simili a documenti al portatore, vengono cancellati quando il possessore richiede la consegna fisica e i materiali gli vengono consegnati da uno dei magazzini designati. Gli stessi non sono più disponibili per la negoziazione, in quanto vengono semplicemente spostati tendenzialmente in magazzini a costo inferiore non impattando però la quantità totale del sistema. Le reali scorte su LME realmente disponibili ammontano a 200k tonnellate.
Alluminio, una questione di esuberi
La riprova dell’abbondanza di materiale presente è rappresentata da circa 329k tonnellate stoccate in magazzini asiatici destinati all’emissione di warrant per essere inseriti nei magazzini LME. L’alluminio viene immagazzinato in attesa della registrazione per l'emissione di warrant LME, segnando un’abbondanza di materiale pronto ad entrare sul mercato, il quale pone un grosso svantaggio per le aspettative di prezzo. Da tenere presente l’importanza della provenienza della materia prima, data la presenza delle sanzioni applicate sull’utilizzo d russe. Il metallo russo rappresenta già circa l'80% (dall’ultimo report LME ammonta a circa 155 metric tonnonnellatees) delle scorte aperte nel sistema LME. Ciò evidenzia un intenso utilizzo da parte dei produttori europei. Accade spesso che le dinamiche di stoccaggio dell’LME risultino ambigue, portando i non utilizzatori dell’alluminio russo a essere riluttanti nel fornire mandato a immagazzinare il materiale. Il rischio è che la provenienza dei due metalli venga erroneamente confusa, con il conseguente pericolo di incorrere in sanzioni non dovute. Di conseguenza l’LME attraverso i report delle sue scorte, potrebbe fornire una visione fuorviante dello stato del mercato dell’alluminio (è evidente che ciò che si manifesta sull'LME non riflette completamente la complessità del mercato fisico). Un’altra conferma arriva dal ramo finanziario di questo “over supply” nel sistema che si è riflesso in un forte sconto del prezzo spot rispetto al future a 3 mesi che, a giovedì 14 dicembre, si attestava sui 38 dollari con picchi fino a 45 dei giorni precedenti. Le forti attese nella conferenza centrale sul lavoro economico in Cina hanno ulteriormente contribuito alla riduzione di prezzo: l’assenza di misure di stimolo economico del settore immobiliare ha provocato un pessimismo generale sul mercato.
Cosa guiderà la domanda delle commodities nei prossimi mesi
Negli ultimi giorni, la decisione del Federal Open Market Committee (FOMC) di mantenere tassi invariati ha indebolito il dollaro fornendo supporto alle quotazioni. Un deprezzamento del dollaro contro un paniere di valute estere rappresenta un driver di domanda importante per le materie prime, consentendo al buyer un maggior potere d’acquisto.
Osservando i dati sul posizionamento dei trader, ovvero report dove vengono evidenziati le variazioni di posizionamento degli speculatori, si nota una netta convinzione ribassista. I livelli di posizioni short derivanti dal report sono in continua crescita, raggiungendo livelli tali che ci si sarebbe aspettato un’entrata dei commerciali (consumatori). Le aspettative ribassiste sembrano portare i partecipanti ad attendere la fine dell’anno nell’auspicio di ulteriori ribassi nelle quotazioni. Il mercato dell’alluminio si trova a fronteggiare un contesto macroeconomico ancora molto incerto. I PMI rimangono deboli per le maggiori economie anche se, come spesso accade, troviamo grosse differenze: da una parte la Cina tocca il livello di importazioni di alluminio primario più alto registrato da due anni a questa parte, con una domanda interna che ha retto. Nel frattempo in Europa e in America i premi per la ricezione del fisico stanno sprofondando e la domanda per il settore è stagnante con scorte in aumento costante.
Da aprile 2022 ad oggi si registra un surplus produttivo di circa 946k tonnellate